Con commozione Bassolino ricorda il bel rapporto che aveva con Berlinguer e quelle notti passate a Napoli a preparare i discorsi. “Era un uomo di poche parole, parlava con gli occhi. Una delle sciocchezze che si sono dette su Berlinguer è che era triste. Non era affatto triste, aveva un sorriso bellissimo. Uno dei ricordi che ho di lui è quello che mi raccontò il suo autista, Menichelli, un amico a lui sempre molto vicino, quando trovarono il corpo di Aldo Moro. Sono passati esattamente 45 anni da allora. Menichelli mi raccontò che fu lui a dargli la notizia. Berlinguer gli disse: lasciami solo’. L’autista e amico capì subito che si era reso conto che le Brigate Rosse avevano ucciso Aldo Moro e assieme avevano dato un duro colpo alla politica di Berlinguer. Lui aveva una grande stima di Aldo Moro e di Zaccagnini. Una notte proprio qui a Napoli, nell’albergo dive andava sempre quando era in città mi disse: ‘Sai io di Moro e Zaccagnini mi fidavo anche personalmente e questo detto da Berlinguer era un grande riconoscimento”.
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