Buonasera, e grazie a Tiago e alla sua squadra, a tutti voi, per essere così fortemente presenti in questa “Mecca” del Festival d’Avignon e della cultura mondiale.
Grazie per esservi impegnati a rimanere fermi contro l’ondata di menzogne e di odio che sta travolgendo il Paese, e per aver organizzato una rivolta democratica per bloccare i nemici della Repubblica.
Il volto abilmente curato del Front National non deve ingannarvi, e una maschera dopo l’altra sta cadendo: oggi 40 candidati hanno rivelato la loro simpatia per il nazismo.
Noi persone di cultura conosciamo la loro vera natura perché il Front National regna sulla cultura in maniera molto forte.
Distrugge, censura, soffoca la libertà e, cosa più grave, diffonde il veleno del razzismo e dell’odio in tutta la società.
Distrugge quello che abbiamo costruito con entusiasmo, pazienza e passione per le arti, per la cultura, per la creatività e per il nostro patrimonio, attraverso una infinità di progetti in tutta la Francia e all’estero, per dare un forte impulso alla vita intellettuale e artistica di eccezione culturale.
Le arti ovunque e per tutti, e tante altre cose di cui hanno beneficiato tutte le generazioni.
Tutto questo sarà distrutto se andrà al potere la Le Pen, tutto questo sarà sfacciatamente demolito da loro e ancora una volta non si tratta di una prova di attenzione perché l’abbiamo visto nei fatti, l’ho visto io stesso nelle città.
È nel loro DNA, l’odio per gli altri, l’odio per gli artisti, l’odio per la cultura, rischia lo stesso la nostra scuola repubblicana.
Basta leggere il loro chiaro programma: discriminazione razziale, segregazione sociale, soffocamento delle libertà, e tutto questo nella terra della Rivoluzione francese e dei diritti umani sanciti dalla Dichiarazione del 1789, che ha fatto il giro del mondo. È accettabile che la nostra democrazia venga linciata in questo modo?
Non possiamo consegnare i nostri cittadini al regno incontrastato della famiglia Le Pen, che da tanti anni sogna di voltare le spalle al nostro grande patrimonio spirituale e culturale, nato in particolare durante la guerra, la Resistenza e la Liberazione.
Ovviamente no, un’idea e una sola idea ci deve perseguitare – direi addirittura ossessionare notte e giorno – non consegnare questo bel Paese, questo Paese che amiamo, questo grande Paese che realizza tanto, come per esempio questo meraviglioso Festival di Avignone in cui ci troviamo.
Non sia che venga consegnato alla famiglia Le Pen, la Francia non merita di essere trattata in questo modo.
Jack Lang, ex ministro della Cultura francese
