Questo video dal CPR di Ponte Galeria risale alle ore successive ai fatti di domenica scorsa, da uno dei tanti ragazzi che ha trascorso i propri giorni in gabbie proprio come quelle che rinchiudevano Ousmane, e dalle quali questi ha cercato in qualche modo di “evadere”, preferendo dormire all’aperto, nel cortile, in una specie di giaciglio che si era creato e poi togliendosi la vita, appendendo una “corda” al cancello proprio sopra quel giaciglio. Ma già da qualche settimana Ousmane non era più Ousmane. Il colpo fatale sembra fosse stata la notizia, ricevuta a metà gennaio, dell’avvenuta proroga del suo trattenimento per altri tre mesi. Un mix di sedativi pesanti aveva fatto il resto. Il quadro ricostruito dagli accertamenti (la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio) e dalle testimonianze ha delineato un Ousmane arrivato da minore in Italia sei anni fa, quindi ai 15 anni, affidato ad una casa di accoglienza per minori, da ultimo a Cassino. Proprio quella “Kaza famiglia” di Sant’Angelo di Cassino che ha voluto menzionare nelle ultime frasi di addio che ha lasciato su un muro del CPR poche ore prima di morire.
Mai più lager – NO ai CPR
