Bassolino passò molti anni accanto a Berlinguer. “Ha avuto un ruolo particolare nella storia del PCI e del paese. Lo guardavano tutti con stima e affetto tante persone che erano anche lontane dal Partito: vedevano in lui una persona seria, che era da parte dei lavoratori e dei più deboli ed è stato uno che ha impresso svolte importanti, anche in politica internazionale”. Racconta di quella volta che Berlinguer rilasciò la storica intervista a Pansa in cui dichiarò: “Mi sento più sicuro sotto il cappello della Nato”. Lui si trovava a Mosca con una delegazione di giovani dirigenti del PCI. “Ci chiamarono al comitato centrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica per un incontro con Ponomarëv che era l’ideologo ufficiale del Partito Comunista Italiano. Prese un bicchierino di Vodka, come allora si usava fare per brindare all’amicizia tra i due partiti, ma in realtà per 50 minuti sferra un inaudito attacco all’intervista di Berlinguer, alla sua politica internazionale e del Partito Comunista Italiano. Allungò la mano come per salutarmi e salutarci. Noi eravamo tutti giovanissimi. Dissi all’interprete che volevo rispondere al brindisi del compagno Ponomarëv. Presi un bicchierino e parlai per 55 minuti, 5 minuti più del compagno. Lo feci apposta, risposi punto per punto e difendendo su tutto Berlinguer e il Partito Comunista Italiano”.
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